Ladri di saponette

Gran bel film, uno dei migliori di Nichetti. L’idea è semplice e geniale: girare un film – Ladri di saponette appunto – sulla falsariga del cinema neorealista e far interagire i protagonisti (lo stesso Nichetti con Caterina Sylos Labini) con le pubblicità televisive che entrano di prepotenza nell’immaginario cinematografico interrompendo un’emozione. Il tutto circondato da una cornice in cui Nichetti regista partecipa a una trasmissione televisiva per essere intervistato da Claudio G. Fava nei panni di se stesso e che peraltro manco ha visto il film. Molto divertente sia come operazione che come pure commedia per così dire sperimentale. C’è anche una famiglia che vede il film alla tv e pare non rendersi conto di quel che accade. È il film più noto di Nichetti non sarebbe stato più in grado di ripetersi. Peccato. 

Qua a bottega, ai tempi, l’avevamo molto apprezzato. Frase di lancio: “Il primo film che interrompe la pubblicità”.