Grande successo di pubblico a inizio anni 90. Non è malaccio, a parte qualche volgarità evitabile. La cornice, cinefila, rimanda alla comicità del cinema muto con tanto di citazione sul finale dei fratelli Lumière. Diviso a episodi: i due migliori sono quello del matrimonio, ricco di gag e dal ritmo indiavolato mentre la vena surreale di Pozzetto emerge nell’episodio molto divertente delle Pompe funebri. Così così, gli episodi centrali del distributore (anche se Sal Borgese fa sempre ridere) e quello in montagna. C’è pure Papa Woytila che fa un ruzzolone giù dalla montagna. Ai tempi qualcuno si incazzò. Amen. A me – e in generale a noi qua a bottega – fa sempre parecchio ridere quella scena.
Con un sequel, uscito poco dopo. Pozzetto comunque in gran forma, molto meno Villaggio, semplice spalla
