In principio fu Toy Story. Era il 1995 e il mondo rimase sorpreso dalla storia di Woody e Buzz, i due amici giocattoli che si facevano compagnia affrontando la realtà. Il pubblico rimase sbalordito da questo cocktail di tecnologia avanzata e contenuti per grandi e piccini e il film ebbe un ottimo successo. Si bissò due anni dopo con Toy Story 2, se possibile ancora meglio del primo: avventure entusiasmanti e ancora la storia di un’amicizia che non muore. Fu un altro successo.
Poi la storia recente con Monster’s & Co., Alla ricerca di Nemo e Gli Incredibili, capolavori con un unico grande tema comune: la paternità in azione. Anzi: negli ultimi film della Pixar si registra un’evoluzione della parola padre, dalla scoperta della bellezza di essere padre di Sully, il mostro burbero che si ritrova tra i piedi una bambina umana, alla tenacia di Marlin, il pesce pagliaccio che di fronte all’immensità dell’Oceano, non perde la certezza di ritrovare il figlioletto Nemo sano e salvo. Per finire con la forza di una famiglia (Gli incredibili) che riesce a far fronte al male solo grazie all’unità, allo stare insieme. Il bello di questi film è che con una semplicità propria solo dei più alti capolavori riescono a dire verità comprovate dall’esperienza. Che “la famiglia è la più grande delle avventure” (parola di Mr Incredible) o che le prove difficili che si possono ritrovare lungo il percorso sono più leggere grazie a una compagnia di amici con cui affrontarle. Ed è vero, tra le altre cose, anche per l’ultimo film targato Pixar.
Anche in Cars – Motori ruggenti si ritrova una compagnia di amici, una donna, o meglio una Porsche che ama gratuitamente il protagonista e si fa in quattro perché possa cambiare. Anche in Cars si ritrova una figura adulta e saggia (il dottor Hudson), un padre che indica la strada e giudica della tua vita. Anche in Cars, quindi, vale il metodo del seguire, e non potrebbe essere altrimenti in un film interamente popolato da macchinine. Saetta McQueen, il protagonista, è una giovane, fiammante macchina da corsa. Ha successo, può diventare il numero 1 vincendo, di lì a pochi giorni, la gara decisiva per la Piston Cup, la coppa del mondo per le macchine. Ma nel segreto della propria camera (o meglio camion) da letto qualcosa non va. Tra bielle, pistoni, bulloni, cinghie e centraline qualcosa arrovella il nostro eroe e non lo rende felice. È inquieto Saetta: sa di avere tutto e niente al tempo stesso. Sa di essere solo, di non avere alcun amico che gratuitamente lo accompagni e con cui condividere la vita.
Ma la realtà interviene provvidenzialmente con un incidente che catapulterà Saetta McQueen nella piccola e sconosciuta Radiator Springs, cittadina western poco lontano dalla mitica Route 66, popolata da macchine arrugginite, trattori mugghianti e maggiolini volanti. E in un mondo che non conosce, non privo di pericoli e di fatiche, Saetta sarà costretto per la prima volta a fidarsi, a seguire qualcuno. Sarà costretto a essere responsabile. Per la prima volta nella sua vita sarà costretto a rendere conto a qualcuno, a mantenere una promessa, invece di scappare dalla realtà a velocità folle. Rischierà di perdere tutto: i soldi, la fama, il successo e il lavoro per un altro che lo chiama. Perderà tutto ma troverà se stesso. E una compagnia che non finisce.
