Desiderando Giulia

Softcore tutto costruito sulle forme giunoniche della Grandi, allora all’apice della fama e delle forme. Il film è davvero poca cosa e non aiuta vederlo tagliato di praticamente tutte le scene sexy della protagonista che si spoglia, fa quel che deve ma appena apre bocca per recitare fa cadere le braccia. Certo, non la aiutano due attori del cinema di serie A che sembrano arrivati lì per caso, un giovanissimo Sergio Rubini e il povero Johan Leysen che passa il tempo a sudare freddo quando si avvicina la Dea Popputa. Allora lo vedemmo tutti e tre e ne scrivemmo pure (pensa un po’). Per Antici “il film celebra in qualche misura un amore carnale che c’entra comunque poco con il riferimento letterario alto di Senilità di Svevo”. Muzikanten sottolineava comunque la “povertà dell’operazione che compensa con due tette e un (grosso) sederone le immani voragini a livello di sceneggiatura. A me il film parve una grossa trovata pubblicitaria per lanciare la stella tutto sommato effimera di Serenona. L’unica che prova a recitare e a dare un po’ senso all’operazione è la D’Obici. Occhio ai tagli su Cine34.