Tardo softcore con un intreccio spy che ovviamente fa ridere i polli. Il benemerito Sergio Martino che peraltro si firma con un alias mitologico (George Raminto, ma perché?) confeziona un modesto thriller spy sudamericano, abbellito dalle forme giunoniche per usare un eufemismo, di Debora Caprioglio che recita malissimo ma anche chissenfrega. Antonio mi ricorda una memorabile sequenza con un boa o pitone che giocherellava con Deborona, mentre Steve Bond, vicino di casa, ex poliziotto e probabile spia, la spiava per l’appunto dalla finestra. Muzikanten, l’unico di noi ad averlo visto al cinema, ricordava simpaticamente che “le forme della Caprioglio sono talmente abbondanti che lo schermo, seppur grande, come i tanti reggipetti disseminati un po’ ovunque nella sceneggiatura martiniana, sembra sul punto di esplodere”. A rivederlo oggi, fa abbastanza tenerezza. Antonio segnala che su Cielo circola una versione poco sforbiciata.
