Cattive acque

Gran bel film di denuncia, diretto con bello stile dal bravo Todd Haynes (Lontano dal Paradiso, Carol), regista da sempre capace di lavorare sulle sfumature dei personaggi. E in effetti il personaggio dell’avvocato realista e tenace più che idealista, interpretato dal sempre in gamba Ruffalo (qui anche nelle vesti di produttore) è la cosa migliore di un film sobrio, apparentemente uno dei tanti appartenenti al cosiddetto filone sociale e di impegno civile. La cosa migliore perché, nell’ambito di una regia senza fronzoli e assolutamente antispettacolare, dell’avvocato protagonista, lanciato in una carriera di grande prestigio in un studio affermato di Cincinnati e coinvolto, per un puro caso, in una storia più grande di lui e per la quale metterà a rischio lavoro, affetti, persino la propria vita. Haynes, supportato da una buona sceneggiatura del veterano Carnahan che riprendere almeno in parte un articolo giornalistico, centra tutta la narrazione – e una narrazione piena di ingiustizie, tradimenti e dissimulazioni, attorno alla figura di Ruffalo e alla sua umanità dapprima colpita di striscio e poi sempre più coinvolta e ferite dalle ferite altrui, fino a farle proprie e soffrire per esse. Quasi una prospettiva di senso cristiano (e forse non è un caso che l’avvocato sia fervente cattolico) e che Haynes ha la bontà e correttezza di inserire in un discorso più ampio e laico, dell’essere, insomma, al posto giusto. E d rimanerci in questo posto, come suggerisce il bel finale.

Qua a bottega siamo un po’ divisi: Antici crede che buona parte del film funzioni per Ruffalo “[…] capace, da sempre, di lavorare sulle sfumature dei personaggi a cui dà voce e corpo”. Per il Muzikanten che però non coglie il sostrato cattolico dell’intera operazione (perché, se no, quel dialogo sulle scuole cattoliche e le rette da pagare?” […] il film indugia su una fotografia olivastra e strizza l’occhio a un certa vulgata per cui le multinazionali sono sempre cattive…”. In questo caso, ci sembrava che fossero cattive, e a ragione.