Film monstre, unico caso di un film italiano fatto a pezzi dal produttore (allora la Penta già segnata da gravi dissidi tra Berlusconi e Cecchi Gori). Film sbagliato, costosissimo (si parla di più di 30 miliardi) girato senza motivo da Nuti in Usa. Errori di montaggio (anche perché il film venne bloccato e poi rimontato in una fase successiva), una storia che pare scritta su un francobollo tanto esile appare, nonostante la buona prova della Casella, peraltro nudissima e di un Nuti sottotono, probabilmente condizionato dalla lavorazione travagliata. A noi di Sentieri non piacque per nulla. L’Antici lo bollò come un “I cancelli del cielo senza cancelli e senza cielo e senza Cimino, cioè praticamente senza nulla, nemmeno il senso, nemmeno gli incassi”. Il Muzikanten non fu meno duro: “Tanti dissapori, fuori e dentro il set, hanno pesantemente condizionato un’opera più grande del suo autore, ambizioso oltremodo, che utilizza mezzi e movimenti della macchina da presa senza avere cognizione di causa”. A me, pur non piacendomi, sembrò un film sbagliato e sfortunato, per tanti motivi e che, rivisto col senno di poi, fa abbastanza raggelare il sangue. Quel “Pinocchio non c’è più” cantilenato da un Nuti assente e imboccato da un badante ruvido e sprezzante pare quasi un’immagine profetica. In ogni caso, film sbagliato, autore probabilmente sopravvalutato ma anche tanta sfiga.
