Non male, non male davvero. E non intendiamo certo per il culone tonico e pazzesco dell’ottima Jennifer Lopez che incarna alla perfezione il personaggio della stripper con voglia di riscatto. J.Lo fa certo la differenza. Traina un film che solo apparentemente sembra un Magic Mike al femminile e invece finisce per diventare, forse con giusto una regia un po’ acerba, una rivisitazione di quel capolavoro mancato che fu Showgirls, un film che qui a bottega ci fece perdere non so quante diottrie. Hustlers che poi sarebbe il titolo originale (quello italiano come al solito gioca al ribasso) è un film sulla crisi dell’intrattenimento, sulla crisi del business, dei soldi facili, sul cinema stesso che inganna lo spettatore offrendo culi ben torniti e luci accecanti. Si critica – è vero – Wall Street intesa come macchinetta mangiasoldi – ma il vero obiettivo di questo piccolo grande film è altro. È la presa di distanza tra un mondo finto, tra un modo amorale di far cinema e intrattenimento. E Sentieri, nel suo piccolo, non può che abbracciare tale denuncia. Non tutto è perfetto e funziona: nella seconda parte il ritmo langue e l’intreccio pare più prevedibile ma l’incipit, dal gran ritmo invece è efficacissimo e la presenza scenica della Lopez che crediamo abbia affrontato il ruolo in senso autobiografico, marca la differenza.