Che fa rima con. Un po’ facile, anche se di sicuro effetto il titolo di questo grande Grassiamovie della fine degli anni 80, ma sempre gustoso, almeno per chi ama il cinema del regista campano. Un cinema che bada al sodo, senza fronzoli, come in questo caso. Tutto girato a Putignano, per qualche oscuro legame produttivo e tutto costruito attorno alla giunonica altoatesina Margie Newton che probabilmente avrebbe meritato un maggior successo. Cultissima la presenza di Helmut Berger, chissà come finito sul set e assolutamente spaesato. La storia vede la Newton nei panni di un’avvocatessa che, per vendicarsi della morte tragica di un suo giovane assistito, si tromba mezzo paese per poi uccidere l’altra metà della popolazione. C’è una scena lesbo nella palestra di Putignano ove peraltro l’ineffabile Ninì ci mostra anche un’ottima sessione di aerobica. Non malaccio, alla fine, un po’ per il cast di vecchi arnesi che spazia da Tinti a Berger e poi, obiettivamente, la Newton è una bonazza da ricordare per un bel po’. Abbastanza incredibile la sequenza in cui la Newton si tromba il farmacista del turno di notte in mezzo a confezioni di farmaci vari.
Per l’Antici il film è “un tipico esempio di cinema feuileton, da digerire e dimenticare”, Muzikanten ricorda “il corpo magnifico di Margie, da ricordare per ore”. Insomma, ci piacque abbastanza, qua a bottega.