Luogo chiave per comprendere l’America dell’oggi, crocevia di culture, Galveston è luogo e posto letterario da tempo, ormai, grazie alle storie ermetiche e lancinanti di un McCarthy o alle rime scabre, desertiche appunto, di uno Springsteen. Ultima tra cotanto senno arriva anche la bella e brava Mélanie Laurent, figura spettrale e tarantiniana per eccellenza. Virago vendicativa che si fa beffe di un cinema che non ci sarà più, un cinema di spettri e mono sale, cruento e senza sconti, come quello raccontato dal film-celebre-di-Tarantino-sui-nazisti. Ed è proprio lo spettro che si agita non visto, il personaggio che soggiace a questa classica storia di sconfitti e di ultimi, umiliati e offesi. Una bella storia, dura, mai compiaciuta che qua a bottega è piaciuta parecchio. Da non perdere!
