Quarant’anni da Il bisbetico domato, un’enormità di tempo, per un film che, diretto e sceneggiato da Castellano & Pipolo, mostra ormai la corda. E non tanto per la coppia di interpreti, la luminosa, splendida Ornella Muti e per il supergigione Celentano che pare improvvisare ogni battuta e ogni scemenza, ma per la confezione, di una sciatteria inaudita, con sequenza per lo più girate all’interno di una corte e una sequenza finale, quella della celebre partita a pallacanestro, che più che far sorridere, fa inorridire. Ai tempi fu un enorme successo e pure noi, per quanto giovani, cercammo in qualche modo di aggiustare il tiro rispetto a una critica prona al successo celentaniano. Scriveva l’Antici, appena ventunenne, “[…] sarò certamente di parte – non ho mai amato il cinema che scambia il rustico con lo sciatto – ma qui la verve di Adriano mal si inserisce in una prosa appena scribacchiata, non vorremmo nemmeno che una tal cosa sia scritta e in qualche modo “pensata” dalla coppia C&P: ad ogni modo, la Muti si spoglicchia. E forse questo basta!”.
