Terzo capitolo della trilogia che Stone dedica alla sua esperienza in Vietnam, dopo Platoon e Nato il 4 luglio, è un film forse un po’ squilibrato, troppo lungo ma sincero e poetico. La prima parte, totalmente ambientata in un Vietnam lacerato dalla guerra civile, è la parte migliore, quasi un’elegia del dolore, fotografata splendidamente da Robert Richardson, la parte centrale più debole e d’ambientazione americana, è meno efficace anche per il legnoso Tommy Lee Jones. Si chiude, bene, con un bel messaggio di pace, sempre attuale. È un film coraggioso, pacifista, ai tempi incompreso.
