59mo classico Disney che in realtà di classico ha ben poco, fatta eccezione per l’ambientazione fiabesca e i connotati anche psicologici di un’eroina che ci ricorda tanto Jasmine. Eppure l’ultimo film, uscito direttamente in streaming, è un’occasione persa, non tanti dal punto di vista tecnico e spettacolare, eccelso come per gli ultimi film della Casa del Topo, ma dal punto di vista narrativo. Azione col pilota automatico, una vicenda elementare, senza quei sottotesti di senso che letteralmente arricchivano film come Rapunzel o anche lo stesso splendido dittico di Frozen. Qui, invece, si preferisce inseguire il gusto del pubblico orientale – indiano e cinese – per cui film è stato pensato e girato, ovviamente riducendo e di molto la complessità psicologica dei personaggi in campo. Non si va oltre ad una generica ricerca della pace e ad un messaggio ottimistico improntato sulla fiducia reciproca. Immaginiamo che il regime in Cina andrà a nozze con temi del genere. Tutto sommato, tra ormai le tante uscite disneyane dirottate dal grande al piccolo schermo, quella che fa soffrire un po’ meno gli esercenti.
