Forse non è quel capolavoro che i fan attendevano da quel nefasto 2017, quando cioè il povero Snyderr dovette abbandonare il film per le morte prematura della figlia Autumn (a cui questa versione Director’s Cut è dedicata, assieme alle note di Halleluja sul finale). Non è un capolavoro perché soffre di soliti difetti del regista di 300, gigantismo, plasticità visiva, rischiosissima commistione di generi, eppure questa nuova versione di Justice League, diversissima, lunghissima, è molto interessante e marca, finalmente una differenza di passo e di stile con i competitor Marvel. Più cupa, più adulta, più complessa psicologicamente: il nuovo corso Dc Comics potrebbe davvero essere questo.
