Si vive una volta sola

Film sfortunatissimo, condannato a un sicuro oblio per l’emergenza Covid -19, l’ultimo film di Verdone rientra in uno di quei titoli medi che, pur senza eccellere né dal punto di vista della sceneggiatura, né dal punto di vista della prova attoriale, ha però qualche freccia al proprio arco. Innanzitutto la prova dell’anestesista Rocco Papaleo, tempi comici perfetti, istrionico come sempre, spesso lascia lo spettatore col sorriso e poi, tipico del cinema verdoniano, la riflessione, mai greve, sugli anni che passano, gli affetti che non durano, la vita, insomma che scappa via. Non male, nel complesso, soprattutto in quei (diversi) momenti in cui il comico romano guarda al suo grande maestro, il corrosivo Mario Monicelli. Sentieri apprezza, nonostante qualche caduta di dubbio gusto.