In viaggio – fuori concorso

Perché poi metterlo proprio Fuori Concorso, sia detto sommessamente….comunque ci è piaciuto molto questo road movie sui generis che per Rosi è un ritorno alla vita dopo le strazianti opere precedenti. Vita, certo perché nei tanti momenti in cui Papa Francesco prende la parola in quello che è molto più che un semplice doc sui suoi viaggi, quello che emerge è proprio la parola “vita” intesa in tutte le sfaccettature possibili, dalla fragilià dei bimbi alla precarietà del lavoro e della situazione dei migranti. Ci è piaciuto soprattutto il tono che Rosi mantiene, laico ed equidistante, dalla incandescente materia trattata. Che altro dire? Rosi utilizza, di concerto con la Santa Sede una straordinaria ricchezza di materiali, di immagini di repertorio e ne fa buon uso: vediamo papa Francesco in giro per il mondo, in tanti incontri pubblici, in momenti pubblici ma anche privati. Rosi scava nel suo intimo e non si abbandona al facile commento delle sue “tante” prese di posizione davanti, che ne so, al Congresso americano, ai Cardinali, in incontri bilaterali con capi di Stato. I momenti più belli – diremmo anzi le sequenze più pregne sono quelle con protagonisti, gli ultimi, gli umili, i cani perduti senza collare: gli incontri con i bambini o analoghi momenti di verità coi carcerati. Sta in questi momenti – e molto meno nei momenti, per così dire, più istituzionali, che si vede il vero Cristo incarnato, la sua carne da incontrare, da seguire in un viaggio misterioso che ci porterà chissà dove.